Il Codice Giribaldi
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Sebbene il nome possa ricordare il best seller di Dan Brown, il Codice Giribaldi non narra dell’avventurosa ricerca dinastica di Gesù di Nazareth. Il manoscritto sanremese, un prezioso unicum novecentesco, raccoglie in sé l’anima della vecchia Sanremo, custodendone tra le preziose pagine trascritte memorie e storie dialettali di tutti i giorni.

“Si chiama Codice Giribaldi perchè lo dobbiamo a un signore, Giovanni Giribaldi, che lo ha scritto in bella grafia – Freddy Colt ci mostra con orgoglio il prezioso volume nella splendida cornice del suo studiolo – l’autore ha qui raccolto ciò che riteneva come summa della cultura dialettale sanremese dell’epoca, riportando i brani dei grandi poeti dialettali De Stefani, Iacono, Rubino e Sghirla“.

Ad impreziosire un volume che è già di per sé un piccolo tesoro, troviamo alcune illustrazioni inedite di Antonio Rubino a corredo dei testi, dove l’artista ha ricreato degli stemmi nobiliari per dei personaggi fittizi ricorrenti nella satira sanremasca.

“Troviamo a fine volume le numerate, ossia l’elenco delle famiglie con i loro soprannomi, alcuni molto pesanti e scurrili, ma che sono un bellissimo quadro della popolazione dell’epoca. Questo porta al disegno dell’autore, ovvero di conservare un affresco della vecchia Sanremo, la città che amava, prima dei grandi mutamenti avvenuti nel Novecento”.

Si sta ultimando, a tiratura limitatissima, un’edizione stampata che permetterà, a chiunque abbia piacere ad averlo nella propria biblioteca, di possedere questo prezioso documento della sanremesità.

Immagini e montaggio di Davide Avena.