La violenza di genere è un reato grave, che si concretizza in una forma poliedrica e insidiosa, con conseguenze gravissime: senza se e senza ma. L’Arma dei Carabinieri, già nel 2013, ha istituito una “rete nazionale di monitoraggio” che mantiene in costante comunicazione tutti i militari che hanno frequentato un corso di specializzazione all’Istituto Superiore di Tecniche Investigative i quali, sotto la guida ed il coordinamento del Reparto Analisi Criminologiche – Sezioni Atti Persecutori del R.I.S., vengono costantemente informati ed addestrati nella materia. Formazione che investe anche i Marescialli ed i Carabinieri che frequentano appositi moduli durante i corsi alle Scuole Allievi, trattando approfondimenti in materia di psicologia criminale, vittimologia e profiling operativo.
I Carabinieri intendono quindi proseguire nella direzione di informazione, assistenza, sensibilizzazione ed intervento per contrastate il fenomeno, in uno con gli altri attori del sistema antiviolenza (Enti locali, Sanità, Associazioni e, non ultimo, il Centro Antiviolenza) con i quali la collaborazione è stretta, con il comune obiettivo di consigliare, tutelare e proteggere la vittima. Un ruolo importante è svolto dalle 20 Stazioni presenti sul territorio provinciale (i recapiti sono riportati di seguito), primi recettori di avvisi d’allarme, di segnalazioni, di denunce: “Vi invitiamo a rivolgervi ad esse con fiducia, poiché tali articolazioni sono sempre e comunque in collegamento con gli operatori specializzati sopra richiamati. Il silenzio non paga. Anzi: alimenta il crimine, che di esso si nutre. Ci siamo e #possiamoaiutarvi“, commenta l’Arma.